Dalla spelonca al monte

Quanti uomini. donne, giovani in preda a delusioni o insoddisfazioni interiori sprofondano nella depressione e si scavano rifugi simili a delle spelonche senza uscita. che lentamente o velocemente dirigono alla morte.
C”è chi si ripara nell`isolamento; chi negli psicofarmaci; chi nell’alcool; chi nella droga.
 
1Re 19:9-11
9   Lassù entrò in una spelonca, e vi passò la notte. E gli fu rivolta la parola del SIGNORE, in questi termini: «Che fai qui, Elia?» 
11 Dio gli disse: «Va’ fuori e fermati sul monte, davanti al SIGNORE». E il SIGNORE passò. Un vento forte, impetuoso, schiantava i monti e spezzava le rocce davanti al SIGNORE, ma il SIGNORE non era nel vento. E, dopo il vento, un terremoto; ma il SIGNORE non era nel terremoto.
Il profeta Elia giunge in un luogo montuoso chiamato Oreb, dove si rifugia in una spelonca, spinto da grandi paure ed amarezze.
Proprio allora, Dio gli parla: “Che fai qui, Elia?”. A tale interesse il profeta risponde con uno sfogo, esprime il malcontento per la sua solitudine spirituale.
Il Signore prese a dirgli:
“Va” fuori e fermati sul monte, davanti al SIGNORE”.
Dio stende sempre la Sua mano ad un uomo abbattuto per ristabilirlo nella sua relazione di fede con l°Iddio Santo e pietoso.
Forse ti senti isolato, ti pare che nessuno possa comprenderti né confortarti.
Se anche fosse così, non devi isolarti, separarti dal Signore.
Non devi entrare nella spelonca della disperazione, ma salire al monte della fiducia in Dio!
Cara anima, oggi a te il Signore rivolge la Sua Parola. Al posto del profeta forse ti trovi tu e Dio ti dice: che fai qui?
Esci da ogni falso nascondiglio, abbandona le spelonche senza luce, rivolgiti a Cristo e riceverai liberazione, salvezza ed una vita esuberante.
 
Iddio vi benedica