Approfondimento: Gesù è Dio

Prefazione
Consideriamo alcuni concetti preliminari prima di entrare in questa lezione.

Trinità. Siamo d’accordo che la parola “trinità” non è nella Bibbia e che è stata creata dagli uomini. Non metteremo in discussione le loro motivazioni, ma cercare di definire e usare questa parola non promuoverà la nostra comprensione di ciò che insegna la Bibbia. Per questo articolo vediamo solo cosa dice la Bibbia riguardo alla divinità di Gesù Cristo, e questo dovrebbe farci compiere un importante passo avanti nella direzione della piena verità riguardo a questo aspetto della natura di Dio. 

Una nota riguardante 1 Giovanni 5:20 . Non baseremo nessuna delle nostre conclusioni su questo versetto. Ci sono due principali manoscritti greci antichi da cui derivano le traduzioni del Nuovo Testamento, e non sono perfettamente coerenti con questo versetto. Non si contraddicono a vicenda per quanto riguarda la verità, ma è chiaro che una traduzione dice più dell’altra. La risposta alla nostra domanda è adeguatamente trattata in altri passaggi, come vedremo. Quindi non vediamo alcuna necessità di creare discussioni potenzialmente inutili su 1 Giovanni 5:20 in questa discussione.

Motivi per mettere in discussione la divinità di Gesù. Il timore è che alcuni falsi maestri utilizzano questa domanda per confondere e sviare coloro che non hanno un solido fondamento biblico. I loro obiettivi potrebbero non avere nulla a che fare con lo stabilire la vera risposta a questa domanda ma tutto ha a che fare con il discredito della Bibbia come comunicazione della verità da parte di Dio. Se questo è vero, allora la loro astuzia è peccaminosa e hanno bisogno di pentirsi. Sebbene sia impossibile determinare i motivi, sembra che alcuni abbiano afferrato questo potenziale conflitto per degradare la nostra fede nella parola di Dio, affermando che i manoscritti sono stati alterati per insegnare false dottrine. A questo rispondiamo che abbiamo la promessa di Gesù che la verità della sua parola non passerà mai (Mt. 24:35; Mc. 13:31; Lc. 21:33). Se non credi a queste parole di Gesù, allora le parole di questa lezione ti saranno di scarsa utilità.

Cosa significa quando diciamo che Gesù è Dio? Prima del nostro studio, fermiamoci un attimo per rispondere a questa domanda. Cosa intendiamo quando diciamo che un essere particolare è Dio? Intendiamo che questo essere ha le caratteristiche divine (ad esempio, onniscienza, onnipresenza, onnipotenza) e che questo essere non ha inizio né fine (non è stato creato ed è immortale). Questo articolo dimostrerà che la Bibbia attribuisce queste caratteristiche a Gesù Cristo, e quindi siamo perfettamente scritturali (coerenti con la Bibbia) nel dichiarare che Gesù è Dio. Molti di coloro che obiettano a questa affermazione affermano che la Bibbia insegna che esiste un solo Dio (il che è vero). Poiché esiste un solo Dio, consideriamo l’argomento in termini di una presunta contraddizione.

La presunta contraddizione

Questa presunta contraddizione biblica è illustrata dai seguenti due passaggi:

1 Corinzi 8:6
… c’è un solo Dio, il Padre, …

Giovanni 1:1; 14
1:1 Nel principio era la Parola e la Parola era presso Dio, e la Parola era Dio

1:14 E la Parola si è fatta carne ed ha abitato fra di noi; e noi abbiamo contemplato la sua gloria, come gloria dell’unigenito proceduto dal Padre, piena di grazia e di verità.

L’insegnamento del primo passaggio è che c’è un solo Dio e Paolo si riferisce a Lui come “il Padre“. Giovanni, d’altra parte, afferma che la Parola era sia con Dio che era Dio, e Giovanni identifica la “Parola” nel versetto 14 come Gesù Cristo.

Da una prospettiva fisica questa sembrerebbe una contraddizione; anche Giovanni 1:1 sembrerebbe un’impossibilità fisica: come potrebbe qualcuno essere Dio allo stesso tempo essere con Dio? Per risolvere questi problemi, facciamo prima appello a qualche studioso per essere sicuri di ottenere il pieno significato delle parole greche che vengono usate in questi passaggi. Quanto segue è tratto dal commento di Barnes su Giovanni 1:1:

Non vi è alcuna variazione qui nei manoscritti, e i critici hanno osservato che il greco non recherà altra interpretazione se non quella espressa nella nostra traduzione: che la Parola “era Dio”.
1. Il nome Logos, o Parola o Verbo, è dato a Cristo in riferimento al suo diventare Maestro o Istruttore dell’umanità; mezzo di comunicazione tra Dio e l’uomo.
2. Il nome era in uso al tempo di Giovanni, ed era suo disegno affermare la corretta dottrina rispetto al Logos.
3. La “Parola”, o Logos, esisteva “prima della creazione”, per cui, ovviamente, non era una “creatura” e doveva esserlo, quindi, dall’eternità.
4. Era “con Dio”, cioè era unito a Lui in un’unione intimissima e stretta PRIMA della creazione; e, poiché non si poteva dire che Dio fosse “con se stesso”, ne consegue che il Logos era in qualche modo DISTINTO da Dio, o che vi era una DISTINZIONE tra il Padre e il Figlio. Quando diciamo che uno è “con un altro”, intendiamo dire che c’è una sorta di distinzione tra di loro. [Conclusioni riguardo a questo passo:]
1. che la seconda persona è in qualche modo “distinta” dalla prima.
2. che è intimamente unito alla prima persona nell’essenza, in modo che non ci siano due o più Dei.
3. che la seconda persona possa essere chiamata con lo stesso nome; ha gli stessi attributi; esegue gli stessi lavori; e ha diritto agli stessi onori con il primo, e che quindi è “lo stesso in sostanza, e uguale in potenza e gloria”, con Dio.
(da Barnes’ Notes, database elettronico Copyright © 1997, 2003 di Biblesoft, Inc. Tutti i diritti riservati.)

La contraddizione percepita si verifica quando vediamo le due persone (il Padre e il Figlio/Parola) attraverso gli occhi fisici. In effetti questo è impossibile, perché due diverse entità fisiche non possono essere la stessa entità. Ma quando parliamo in termini spirituali, in termini di verità di Dio e autorità di Dio, allora due entità che hanno una sola mente riguardo alla verità devono essere considerate come una sola. Dio e Gesù oggi non possono essere visti correttamente come entità fisiche: sono di natura spirituale e nella loro bontà e perfetta verità, sono UNO. Questo è ciò che Gesù stava cercando di comunicare agli ebrei che erano gelosi della sua crescente popolarità:

Giovanni 10:24-36
30 Io e il Padre siamo uno.
31 I Giudei raccolsero di nuovo delle pietre per lapidarlo.
32 Io vi ho fatto vedere molte buone opere da parte del Padre mio; per quali di esse mi lapidate?
33 I Giudei gli risposero, dicendo: «Noi non ti lapidiamo per nessuna opera buona, ma per bestemmia, e perché tu che sei uomo ti fai Dio

È molto chiaro che Gesù non affermava di essere il Padre. Allo stesso tempo, affermava di essere tutt’uno con il Padre , e quindi con Dio. I Giudei se ne accorsero e lo accusarono di farsi Dio. Se le loro accuse fossero false, Gesù le avrebbe semplicemente negate. Ma chiaramente, non l’ha fatto. 

Allo stesso modo in:

Giovanni 8:54-59
54 Gesù rispose: «Se io glorifico me stesso, la mia gloria non è nulla. È il mio Padre che mi glorifica, quello che voi dite essere vostro Dio
55  Ma voi non l’avete conosciuto, io però lo conosco e se dicessi di non conoscerlo, sarei un bugiardo come voi; ma io lo conosco e osservo la sua parola.
56  Abrahamo, vostro padre, giubilò nella speranza di vedere il mio giorno; lo vide e se ne rallegrò
57 I Giudei dunque gli dissero: «Tu non hai ancora cinquant’anni e hai visto Abrahamo?
58 Gesù disse loro: «In verità, in verità io vi dico: Prima che Abrahamo fosse nato, io sono.
59 Presero dunque delle pietre per scagliargli contro, ma Gesù si nascose e uscì dal tempio.

Ancora una volta, Gesù fece una chiara distinzione tra se stesso e il Padre. E ancora, se Gesù non affermava di essere Dio, allora avrebbe potuto semplicemente negare le loro accuse. Gesù affermò di avere una preesistenza prima di venire su questa terra, totalmente coerente con Giovanni 1 (discusso sopra). È anche degno di nota il fatto che Gesù si chiami “IO SONO“, il nome che Dio ha dato per essere chiamato (Esodo 3:14).

Ma Gesù non era un uomo?

Si lo era; e non abbiamo trovato passaggio migliore per risolvere questo potenziale problema del seguente:

Filippesi 2:5-11
5 Abbiate in voi lo stesso sentimento che già è stato in Cristo Gesù
6  il quale, essendo in forma di Dio, non considerò qualcosa a cui aggrapparsi tenacemente l’essere uguale a Dio, 
7  ma svuotò se stesso, prendendo la forma di servo, divenendo simile agli uomini
8 e, trovato nell’esteriore simile ad un uomo, abbassò se stesso, divenendo ubbidiente fino alla morte e alla morte di croce
9 Perciò anche Dio lo ha sovranamente innalzato e gli ha dato un nome che è al di sopra di ogni nome
10 affinché nel nome di Gesù si pieghi ogni ginocchio delle creature (o cose) celesti, terrestri e sotterranee, 11 e ogni lingua confessi che Gesù Cristo è il Signore, alla gloria di Dio Padre.

Sappiamo da altri passaggi discussi in questa lezione che Gesù non era un essere creato: non aveva inizio, è esistito ed esisterà eternamente. Nel versetto 6 è descritto come “esistente in forma di Dio“. Invito il lettore a fare uno studio dettagliato della parola greca morfee (forma) per vedere che quì non si sta parlando di essere “qualcosa come…”, si sta parlando di avere la “piena natura di …” (in questo caso, Dio). 

Le scritture ci danno una rapida verifica di ciò poiché l’esatta parola greca è usata nel versetto successivo. Gesù assunse la “forma di servo”. Nessuno che conosca Gesù Cristo direbbe che era “qualcosa come” un servo, anzi quel solo pensiero è inappropriato: Gesù Cristo era l’epitome (sintesi, riassunto) di un servitore e, allo stesso modo, è anche Dio in tutto e per tutto.

Quindi, come poteva essere sia uomo che Dio? 

Il versetto 7 lo spiega. Si è svuotato. Se non era Dio, allora di cosa poteva svuotarsi? A cosa ha rinunciato per diventare un uomo? Non pretendo di poter rispondere in dettaglio a questa domanda perchè una risposta dettagliata non è necessaria. Sappiamo che Gesù “è stato tentato in ogni cosa come noi, senza però commettere peccato” (Ebrei 4:15). 

Era necessario che rinunciasse ad alcune delle sue caratteristiche divine per poter diventare il nostro grande sommo sacerdote che può “essere toccato dal sentimento delle nostre infermità“. Si potrebbe dire molto di più, ma questo dovrebbe essere sufficiente per capire come possiamo riferirci a Gesù quando su questa terra, era 100% uomo e 100% Dio.

La partecipazione di Gesù alla creazione

I passaggi seguenti mostrano chiaramente che Gesù Cristo era presente e partecipò alla creazione di tutte le cose. Gesù non è un essere creato: ha creato tutte le cose.

Colossesi 1:13-18
13 …  Poiché egli [il Padre] ci ha riscossi dalla potestà delle tenebre e ci ha trasportati nel regno del suo amato Figlio;
14  in cui abbiamo la redenzione per mezzo del suo sangue e il perdono dei peccati:
15 Egli è l’immagine dell’invisibile Dio, il primogenito di ogni creatura;
16  poiché in lui sono state create tutte le cose, quelle che sono nei cieli e quelle che sono sulla terra, le cose visibili e quelle invisibili: troni, signorie, principati e potestà; tutte le cose sono state create per mezzo di lui e in vista di lui;
17  Egli è prima di ogni cosa e tutte le cose sussistono in lui.
18 Egli stesso è il capo del corpo, cioè della chiesa; egli è il principio, il primogenito dai morti, affinché abbia il primato in ogni cosa,

Giovanni 1:1-3
1 Nel principio era la Parola e la Parola era presso Dio, e la Parola era Dio.
2 Egli (la Parola) era nel principio con Dio.
3 Tutte le cose sono state fatte per mezzo di lui (la Parola), e senza di lui nessuna delle cose fatte è stata fatta.

Altri passaggi di supporto

Giovanni 20:27-28
27 Poi disse a Tommaso: «Metti qua il dito e guarda le mie mani; stendi anche la mano e mettila nel mio costato; e non essere incredulo, ma credente».
28 Allora Tommaso rispose e gli disse: «Signor mio e Dio mio!».

Gesù non avrebbe mai acconsentito ad essere chiamato Dio se quella non fosse stata una designazione valida. Sicuramente se Tommaso ha potuto chiamare Gesù Dio, allora non può essere un peccato per noi chiamare Gesù Dio e attribuirgli tutte le caratteristiche di Dio.

Colossesi 2:8-10
8 Guardate che nessuno vi faccia sua preda con la filosofia e con vano inganno, secondo la tradizione degli uomini, secondo gli elementi del mondo e non secondo Cristo.
9 poiché in lui abita corporalmente tutta la pienezza della Deità..
10 E voi avete ricevuto la pienezza in lui, essendo egli il capo di ogni principato e potestà,

Ebrei 1:8-12
8 del Figlio invece dice: «O Dio, il tuo trono è per i secoli dei secoli, lo scettro del tuo regno è scettro di giustizia. 
9 Hai amato la giustizia e odiato l’iniquità; perciò Dio, il tuo Dio, ti ha unto con olio di letizia al di sopra dei tuoi compagni».
10 E ancora: «Tu, o Signore, nel principio fondasti la terra e i cieli sono opera delle tue mani
11 Essi periranno, ma tu rimani; invecchieranno tutti come un vestito,
12 e li avvolgerai come un mantello e saranno cambiati; ma tu sei lo stesso, e i tuoi anni non verranno mai meno».

Non c’è dubbio che lo scrittore qui si riferisca al “Figlio” che è Gesù Cristo.

Potenziali obiezioni

I passaggi seguenti sono stati usati per obiettare contro Gesù come Dio.

Giovanni 5:36-37
36  Ma la testimonianza che io ho è maggiore di quella di Giovanni; poiché le opere che il Padre mi ha dato da compiere, quelle opere che io faccio testimoniano di me, che il Padre mi ha mandato.
37 E il Padre, che mi ha mandato, ha egli stesso testimoniato di me; voi non avete mai udito la sua voce, né avete visto il suo volto.

L’argomento qui è che Gesù fu mandato dal Padre e quindi non era Dio. Vedi la precedente discussione su Filippesi 2. 

Gesù ha svuotato se stesso ed è diventato per noi il perfetto esempio di obbedienza davanti a Dio Padre. Diceva spesso che non faceva la sua volontà ma quella del Padre. Non potrebbe essere un esempio perfetto per noi se non si fosse svuotato di essere Dio per poter sperimentare ciò che sperimentano gli uomini. La sua obbedienza si estese fino alla morte in croce. Questo passaggio non è in alcun modo incoerente con Gesù come Dio.

Giovanni 14:8-13
8 Filippo gli disse: «Signore, mostraci il Padre e ci basta».
9 Gesù gli disse: «Da tanto tempo io sono con voi e tu non mi hai ancora conosciuto, Filippo? Chi ha visto me, ha visto il Padre; come mai dici: “Mostraci il Padre”?
10 Non credi che io sono nel Padre e che il Padre è in me? Le parole che io vi dico, non le dico da me stesso. Il Padre che dimora in me è colui che fa le opere.
11 Credetemi che io sono nel Padre e che il Padre è in me; se no, credetemi a motivo delle opere stesse.
12 In verità, in verità vi dico: chi crede in me farà anch’egli le opere che io faccio; anzi ne farà di più grandi di queste, perché io vado al Padre.
13 E qualunque cosa chiederete nel nome mio la farò, affinché il Padre sia glorificato nel Figlio.

Questo passaggio è spesso usato nel tentativo di dimostrare che Gesù era il Padre, in particolare il versetto 9. Ma Gesù sta dicendo che erano identici? Continua a leggere, e anche in questo stesso contesto Gesù chiarisce che è un’entità separata (una persona separata) dal Padre. Ma, poiché il Padre era “in Gesù” nel senso che Gesù era totalmente sottomesso al Padre mentre era su questa terra, quando videro Gesù, videro il Padre. Non potrebbe esserci illustrazione più grande o più chiara del Padre della presenza personale di Gesù. 

Oggi possiamo ottenere quella presenza imparando e prestando obbedienza alla parola di Dio, come indica Matteo 18,20: “Poiché dovunque due o tre sono riuniti nel mio nome, io sono in mezzo a loro“.

Conclusione

Le seguenti parole potrebbero essere dette nientemeno che da Dio stesso:

Apocalisse 22:12-21
12 Ecco, io vengo presto e il mio premio è con me, per rendere ad ognuno secondo le opere che egli ha fatto. 
13 Io sono l’Alfa e l’Omega, il principio e la fine, il primo e l’ultimo». 
14 Beati coloro che adempiono i suoi comandamenti per avere diritto all’albero della vita, e per entrare per le porte nella città. 
15 Fuori i cani, i maghi, i fornicatori, gli omicidi, gli idolatri e chiunque ama e pratica la menzogna.
16 «Io, Gesù, ho mandato il mio angelo per testimoniarvi queste cose nelle chiese. Io sono la Radice e la progenie di Davide, la lucente stella del mattino». 
17 E lo Spirito e la sposa dicono: «Vieni!». E chi ode dica: «Vieni». E chi ha sete, venga; e chi vuole, prenda in dono dell’acqua della vita. 
18 E lo Spirito e la sposa dicono: «Vieni!». E chi ode dica: «Vieni». E chi ha sete, venga; e chi vuole, prenda in dono dell’acqua della vita. 
19 E se alcuno toglie dalle parole del libro di questa profezia, Dio gli toglierà la sua parte dal libro della vita dalla santa città e dalle cose descritte in questo libro.
20 Colui che testimonia queste cose, dice: «Sì, vengo presto. Amen». Sì, vieni, Signore Gesù.
21 La grazia del Signore Gesù Cristo sia con tutti voi. Amen.

È impossibile studiare questa lezione e non riuscire a concludere che la preponderanza delle prove scritturali dichiara in modo abbastanza definitivo che Gesù è Dio. 

Si potrebbe scegliere di non credere alle sacre scritture, ma se si crede che la Bibbia è la parola di Dio (2 Timoteo 3:16-17) e che Dio ci ha dato le sue promesse che la sua parola non passerà mai (Matteo 5 :18; 24:34; Marco 13:31; Luca 21:33), allora la convinzione che Gesù è Dio è inevitabile. 

Domanda finale:

Se qualcuno ora ti dice che la Bibbia non insegna che Gesù è Dio, quale sarà la tua opinione su di loro? 

Opzioni:

a) non hanno il diritto di provare a dirti cosa dice la Bibbia perché è ovvio che non lo sanno loro stessi;

b) ti stanno mentendo apertamente per qualche ulteriore motivo, non lasciarti ingannare.