Riassunto dell’Ecclesiaste

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Riassunto dell’Ecclesiaste

RIEPILOGO

L’autore dell’Ecclesiaste non riesce a trovare un senso alla vita vivendo per il lavoro, cercando le risposte ai grandi interrogativi della vita o inseguendo piaceri sempre più sofisticati. Tutti questi sforzi si traducono in un senso di vuoto (in ebraico  hevel , tradotto tradizionalmente con “vanità”). La vita ha i suoi problemi perpetui, come l’ingiustizia e il male, i capricci del caso, l’impossibilità di comprendere ciò che Dio sta facendo o sta per fare, e l’ineluttabilità della morte. Alla luce di queste realtà, l’Ecclesiaste consiglia di godere dei doni quotidiani che Dio dà, come i momenti con la famiglia e gli amici, e di ricordare e adorare fedelmente Dio.

E ALLORA?

Secondo questo libro, vivere solo per il proprio lavoro (maniaco del lavoro), o per accumulare sempre più conoscenza (intellettualismo), o per trovare brividi sempre più esotici che producono piacere (edonismo), alla fine non sarà soddisfacente. Il libro è anche in contatto con la realtà, riconoscendo che l’esistenza terrena è segnata da problemi di ingiustizia, malvagità e incidenti casuali. Ci sono molte domande che abbiamo su Dio, su ciò che Dio sta facendo e sulla morte. Dovremo imparare a convivere con queste domande. Nel frattempo, il libro ci consiglia di godere della reciproca compagnia e di godere dei buoni doni che Dio ci dà giorno per giorno.

DOVE LO TROVO?

L’Ecclesiaste è il ventunesimo libro dell’Antico Testamento, compreso tra i Proverbi e il Cantico diSalomoneTerzo re d’Israele noto per la saggezza e per la costruzione del primo Tempio. È uno dei tanti libri che si frappongono tra i libri che raccontano la storia di Israele ei libri diprofeziaLa profezia è il dono, ispirato da Dio, di parlare e interpretare la volontà divina. Profeti come Amos, Isaia ed Ezechiele pronunciarono parole di giudizio e conforto al popolo di Israele per conto di Dio..

CHI LO HA SCRITTO?

Lo scrittore è identificato semplicemente come il “Maestro” (1:1, 12; 7:27; 12:8, 9, 10). Nonostante alcuni passaggi suggeriscano un re come autore, è bene restare su questa designazione, attribuendo il libro a “Qohelet” (ebraico) o “Maestro”, cioè a uno intriso della cultura di IsraelesaggezzaLa saggezza comprende le qualità dell’esperienza, della conoscenza e del buon senso. Il libro dei Proverbi dell’Antico Testamento, che a volte invoca una Donna come personificazione della Sapienza, è una raccolta di aforismi e insegnamenti morali. Insieme ad altri passaggi biblici, insegna: “La paura del…tradizioni (cfr 12,9-10), preparando una lezione per le persone che avevano bisogno di ascoltare ciò che quella saggezza aveva da dire alla propria vita.

QUANDO È STATO SCRITTO?

Mentre alcuni studiosi darebbero il libro al V o IV secolo aEV, il consenso degli studiosi contemporanei ritiene che sia stato scritto a Gerusalemme intorno al 250 aEV, situazione in cui si adatta bene.

IN COSA CONSISTE?

L’Ecclesiaste offre riflessioni oneste sulla ricerca umana di significato, sulla realtà della vita su questa terra e sotto Dio, evitando pietosi cliché e consigliando il godimento dei doni che Dio dà.

COME FACCIO A LEGGERLO?

Non aspettarti che questo libro racconti di nuovo la storia dei potenti atti di Dio o porti parole profetiche da Dio sui grandi temi della giustizia, della pace o della speranza messianica. Né dovresti cercare preghiere di lamento o canti di lode. Piuttosto, siediti e ascolta ciò che questo insegnante sempre critico e talvolta irascibile ha da dire sulla vita e la morte, Dio e l’amore, il dolore e la gioia.

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