Matteo 6:9-13 – La preghiera del Signore

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Matteo 6:9-13 – La preghiera del Signore

TESTO BIBLICO

Matteo 6:9-13

Riepilogo

Gesù presenta ai suoi discepoli un modello di preghiera che bilancia l’attesa dell’azione di Dio con la presentazione dei bisogni dell’umanità.

Analisi

Sebbene l’uso del linguaggio “padre” per Dio sia diventato una seconda natura per molti cristiani, la sua presenza nella preghiera del Signore fa parte di un tema distintamente del Nuovo Testamento. L’Antico Testamento contiene molte metafore diverse per descrivere Dio, tra cui padre, ma il Nuovo Testamento prende questa come la descrizione più appropriata, enfatizzandola più di tutte le altre. D’altra parte, la chiamata a santificare il nome di Dio richiama la santità del nome di Dio all’interno della religione israelita, riflettendo le preoccupazioni dei dieci comandamenti: “Non userai ingiustamente il nome del Signore tuo Dio, perché il Signore non lascerà impunito chi usa il suo nome ingiustamente” ( Esodo 20:7 ). 

Sebbene a volte etichettate come sovversive, le petizioni riguardanti il ​​regno di Dio e la sua volontà sono meglio comprese come un netto rifiuto delle pretese delimpero romanoEntrambe le petizioni esortano Dio a sostituire il potere coloniale romano con il governo celeste. 

La frase “come in cielo così in terra” (6:10) segna una transizione sia nell’argomento che nel tono della preghiera. La prima parte della preghiera si rivolge alla maestà di Dio con un linguaggio indiretto, come indicato dall’antiquata formulazione inglese che la New Revised Standard Version della Bibbia (NRSV) ha mantenuto. La seconda parte della preghiera si rivolge ai bisogni dei discepoli ed è espressa in richieste dirette: “Date”, “perdonate”, “salvate”. 

L’aggettivo tradotto “quotidiano” non compare da nessun’altra parte in greco e gli interpreti divergono su cosa significhi. Molti preferiscono “quotidiano”, ma altri sostengono che non dovrebbe essere inteso come sussistenza, ma abbondanza, vale a dire, dacci più pane di quanto ci serva solo per sopravvivere.

L’uso dell’immagine del “debito” nella preghiera è caratteristico del Vangelo di Matteo, dove il debito e il denaro sono spesso usati nelle parabole come metafora della relazione dell’umanità con Dio (Paraboladel Servo Spietato, la Parabola dei Talenti, ecc.).

Sebbene molte versioni liturgiche della preghiera del Signore facciano riferimento a un generico “liberaci dal male”, la NRSV è corretta nel tradurre questa frase come “salvaci dal maligno”. “Il maligno” è un modo comune in cui gli autori del Nuovo Testamento si riferiscono a Satana.  

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