Figlio di Giacobbe che divenne il secondo uomo più potente in Egitto, dopo il Faraone.

Giuseppe nacque da Giacobbe e Rachele, era l’undicesimo figlio di suo padre.

Da ragazzo, Giuseppe ricevette dal padre una lunga, elegante veste. Sognò anche che il sole, la luna e le undici stelle si inchinassero davanti a lui, il che indicava che un giorno i membri della sua famiglia si sarebbero inchinati davanti a lui.

I suoi fratelli divenuti gelosi, vendettero il ragazzo come schiavo in Egitto e misero del sangue sul suo elegante mantello per ingannare il padre facendogli credere che Giuseppe fosse morto.

In Egitto Giuseppe raggiunse una posizione influente, ma fu imprigionato con false accuse di aver fatto delle avance alla moglie di Potifar, suo padrone.

Dopo aver interpretato i sogni del faraone che presagivano la carestia, fu rilasciato e gli fu affidata la responsabilità delle scorte di cibo dell’Egitto.

Quando la carestia colpì Canaan, i fratelli di Giuseppe vennero in Egitto in cerca di cibo. Giuseppe mantenne nascosta la sua identità, tenne in ostaggio uno dei suoi fratelli, e chiese che gli altri portassero in Egitto il loro fratello più giovane Beniamino. Giuseppe rimise anche il denaro dei suoi fratelli nei loro sacchi di grano.

Quando tornarono, Giuseppe rivelò la sua identità e chiamò suo padre Giacobbe a vivere in Egitto.

Dopo la morte di Giacobbe, i fratelli di Giuseppe si chiesero se avrebbe serbato rancore nei loro confronti, ma Giuseppe rispose: “Volevate farmi del male, ma Dio lo ha trasformato in bene, per preservare molte vite” (Gen 50:20 ).