Genesi 50:15-21 – La malvagità umana e le intenzioni divine

enzomaggio.it  > Passaggi, Passaggi da Genesi >  Genesi 50:15-21 – La malvagità umana e le intenzioni divine
< Tutte le lezioni

Genesi 50:15-21 – La malvagità umana e le intenzioni divine

TESTO BIBLICO

Genesi 50:15-21

RIEPILOGO

Le cattive intenzioni dei fratelli contro Giuseppe vengono incorporate da Dio nelle Sue intenzioni benefiche a favore di questa famiglia.

ANALISI

Genesi 50:20 è stato a lungo dibattuto: come si collegano le intenzioni di Dio nella storia di Giuseppe alle intenzioni dei fratelli di Giuseppe? Come alcuni suggeriscono, le intenzioni di Dio e dei fratelli sono collassate l’una nell’altra in modo che l’unica vera agenzia sia quella di Dio (vedi, ad esempio, 45:4-15)? Oppure, come altri sostengono, le azioni malvagie dei fratelli sono una realtà genuina che Dio usa per promuovere i propri scopi con questa famiglia?

In risposta a tali domande, è importante notare che i testi correlati attribuiscono un’agenzia effettiva ai fratelli (ad esempio, 45:4-5; vedere 37:28) e a Giuseppe (45:9-13). La storia si riferisce alle azioni dei fratelli con il linguaggio del peccato e del male (42:22; 50:15, 17, 20), di cui sono colpevoli (42:21; 44:16). Sembra improbabile che questo linguaggio venga utilizzato per le azioni di Dio. Inoltre, se Dio fosse il soggetto assoluto di questi eventi, non ci sarebbe una vera prova per i fratelli; le loro azioni e quelle di Giuseppe sarebbero solo una facciata per un gioco divino.

Il testo di Genesi 50:20 parla di intenzioni sia umane che divine come effettivamente all’opera in questi eventi, sebbene al servizio di obiettivi diversi. Ma le azioni di Dio sono decisive per dare forma al futuro: l’attività di Dio all’interno  del  contesto stabilito in parte dai comportamenti malvagi dei fratelli si è dimostrata, alla fine, decisiva. In altre parole, gli obiettivi peccaminosi dei fratelli sono stati frustrati dall’essere stati trascinati nell’orbita più ampia dei propositi di Dio e usati da Dio in modo tale da portare vita anziché morte. In effetti, Dio ha “preso il sopravvento” su ciò che i fratelli hanno fatto; le loro azioni sono diventate le azioni di Dio essendo intrecciate nei propositi vivificanti di Dio. Dio non intende il male umano; l’intenzione di Dio è di prendere anche tale male e portare del bene per tutti i soggetti coinvolti. Dio fa questo e sulla scia di tale azione vengono ribadite le promesse divine (50:24).

Related Posts