Genesi 48:15-16 – Benedizione di Giacobbe a Giuseppe e ai suoi figli

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Genesi 48:15-16 – Benedizione di Giacobbe a Giuseppe e ai suoi figli

TESTO BIBLICO

Genesi 48:15-16

RIEPILOGO

Giacobbe invoca la benedizione di Giuseppe e dei suoi figli in un linguaggio che raccoglie temi tratti dal racconto della Genesi e stabilisce il loro posto nella famiglia.

ANALISI

Giuseppe porta i suoi due figli, Efraim e Manasse, da suo padre Giacobbe per un saluto appropriato (48:1-22). Giacobbe procede ad adottare i due figli di Giuseppe come suoi, ponendoli così sullo stesso piano dei suoi dodici figli effettivi. Per concludere la cerimonia di adozione, segue un rituale di benedizione (48:8-20). Giacobbe designa Efraim (il più giovane) come il più preminente, così importante che col tempo l’intero regno del nord diventa noto come Ephraim.

La benedizione di Giacobbe a Giuseppe (48:15-16) include i due figli. Il linguaggio della benedizione raccoglie temi dalla narrazione della Genesi. Il suo triplice carattere ricorda la benedizione di Aaronne ( Numeri 6:23-26 ). Dio è colui davanti al quale camminarono Abramo e Isacco. Dio è colui che è stato il pastore di Giacobbe per tutti i giorni della sua vita, evocando la sua stessa esperienza di guida divina, protezione e provvidenza per il viaggio. Dio (l’angelo è Dio in forma umana) è colui che lo ha redento da ogni male. La storia dell’attività di Dio a favore della famiglia di Giacobbe ora deve includere le storie dei figli di Giuseppe, che ricevono le promesse fatte alla famiglia scelta.

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