Genesi 20:1-18 – Abramo, Sara e Abimelech

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Genesi 20:1-18 – Abramo, Sara e Abimelech

TESTO BIBLICO

Genesi 20:1-18

RIEPILOGO

Questa storia offre una seconda occhiata al tradimento di Abramo nei confronti di sua moglie Sara (vedere 12:10-20). Ancora una volta egli viene meno. Anche con tutte le cose positive che sono accadute tra lui e Dio, comprese le promesse in gran numero (vedere i capitoli 12-20), il suo rapporto con Dio sembra bloccato in posizione di neutralità (nella migliore delle ipotesi!). Questa volta, un estraneo (un cananeo!) di nome Abimelech lo chiama a rendere conto: “Hai fatto cose che non si dovevano fare… A cosa stavi pensando, che hai fatto questa cosa?” (20:9-10). Come spesso accade, le azioni degli estranei possono essere più in sintonia con la volontà di Dio rispetto a quelle degli insider.

ANALISI

Quando Abimelech prende Sara con il permesso di Abramo, Dio entra bruscamente nella situazione per proteggerla, parlando ad Abimelech in sogno (20:6-7). Dopo che Dio lo informa che Sara è in realtà la moglie di Abramo, Abimelech affronta Abramo (20:9-10). In risposta, Abramo cerca di giustificare le sue azioni, con una serie elaborata di ragioni, che possono essere vere o meno (20:11-13). Incolpa persino Dio (20:13)! Ma, anche data l’intricata razionalizzazione di Abramo del suo comportamento, Abimelech si rifiuta di rispondere per le rime. Massimizza il benessere di Sara, ripristina il suo onore e li carica di doni.

Forse in modo spiacevole per noi, questo testo mostra che Dio è presente e attivo tra questi estranei alla fede. Dio coinvolge i “non cristiani” nel dialogo e li usa per essere insegnanti della comunità di fede. Siamo invitati a vedere che molte delle cose buone nella nostra vita quotidiana sono state generate da saggezza e buon senso degli Abimelech di questo mondo. Possono persino diventare i nostri confessori, rivolgendoci una parola profetica tagliente.

Preghiamo affinché le orecchie ascoltino la parola di Dio rivolta a noi attraverso persone non scelte. Tali individui possono donarci molta saggezza e intuizione per il nostro modo di vivere e modellarci su cosa significhi vivere una vita coraggiosa. Possiamo imparare a essere compassionevoli da quelle persone tra noi per le quali Gesù è uno sconosciuto. Mentre riflettiamo sui nostri peccati contro il nostro prossimo, non da ultimo gli estranei tra noi, e riflettiamo sui nostri enormi tentativi di giustificare i nostri comportamenti, dobbiamo ascoltare come Dio potrebbe parlarci attraverso di loro, comprese parole come queste: “Hai fatto cose che non si dovevano fare; a cosa stavi pensando che hai fatto queste cose?”

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