Genesi 16:1-16; 21:8-21 – “Dio era con il ragazzo” (Ismaele)

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Genesi 16:1-16; 21:8-21 – “Dio era con il ragazzo” (Ismaele)

TESTO BIBLICO

Genesi 16:1-16 ; 21:8-21

RIEPILOGO

Agar, la serva di Abramo e Sara, partorisce un figlio da Abramo. Egli viene inondato di promesse quasi tanto estese quanto quelle date a Isacco. Ciò solleva la questione di come Dio manterrà queste promesse a un “estraneo”.

ANALISI

Attraverso Genesi 15 , la storia non chiarisce l’identità della madre dei discendenti promessi ad Abramo (la promessa specifica riguardante Sara non appare fino a 17:15-16), un problema non da ultimo in vista della sterilità di Sara. Su iniziativa di Sara, Agar viene data ad Abramo per consentirgli di avere figli tramite lei. Non c’è alcuna indicazione che questa mossa sia una mancanza di fede, perché l’identità della madre non è stata chiarita da Dio e questo mezzo di avere figli era comune in Israele e nell’antico Vicino Oriente (ad esempio, 30:1-5).

Abramo diventa padre di un bambino tramite Agar (chiamato Ismaele per ordine di Dio), e la storia suggerisce fortemente che egli sia un adempimento delle promesse divine (16:15-16). Infatti, Ismaele ha almeno tredici anni prima che Sara, come madre, appaia (16:16; 17:1).

In seguito alla nascita di Isacco (21:1-7), emerge un conflitto all’interno della famiglia, forse soprattutto perché Sara è preoccupata per il posto dell’eredità di suo figlio Isacco (21:8-11). Di conseguenza, Agar e Ismaele vengono esclusi dalla famiglia e vagano a rischio della loro vita nel deserto. Ma Dio viene da loro dove sono e preserva la vita di questi estranei. Infatti, “Dio era con il ragazzo” (21:20; lo stesso linguaggio che viene usato per Abramo in 21:22).

Una delle dimensioni più sorprendenti di queste narrazioni è che Dio fa delle promesse estese ad Agar e Ismaele (16:10-11; 17:20; 21:13, 18). Queste promesse sono molto simili a quelle date riguardo a Isacco (tranne che per il patto, 17:21). Cosa significa per Dio pronunciare tali promesse a degli estranei e quindi affidare il sé divino a questa comunità non scelta?

Cosa potrebbero significare tali impegni divini per i discendenti di Isacco e la loro relazione con i discendenti di Ismaele? Dove potrebbe cercare il “popolo eletto” l’adempimento delle promesse di Dio?

Questo adempimento è in corso attraverso i secoli fino ai nostri giorni? Potrebbe essere trovato tra gli attuali discendenti di Agar e Ismaele, ovvero, tradizionalmente, il popolo arabo?

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