Genesi 12:1-3 – La chiamata di Abramo

enzomaggio.it  > Passaggi, Passaggi da Genesi >  Genesi 12:1-3 – La chiamata di Abramo
< Tutte le lezioni

Genesi 12:1-3 – La chiamata di Abramo

TESTO BIBLICO

Genesi 12:1-3

RIEPILOGO

Dio chiama Abramo ad essere una benedizione per “tutte le famiglie della terra” e plasma il futuro della sua famiglia attraverso numerose promesse.

ANALISI

Gli interpreti universalmente considerano Genesi 12:1-3 come la chiave per il resto del libro. I versetti costituiscono un testo fulcro, completamente teologico nel focus. Forniscono un collegamento a ciò che precede (“tutte le famiglie della terra”) e a ciò che segue (specialmente le promesse). Dio è l’oratore in tutto e il soggetto delle promesse date. Le promesse si concentrano sulla nazionalità (che implica discendenti), fama e benedizione per la famiglia di Abramo e per gli altri attraverso di loro (sebbene Abramo sarà benedetto anche da altri, 12:3).

Queste promesse sono piuttosto generiche, ma l’enfasi sulla grandezza comporta un livello di particolarità che può essere percepito dai lettori attenti. Le promesse vengono messe in gioco nelle narrazioni seguenti più e più volte in varie formulazioni (ad esempio, 28:13-15), con discendenti e terra resi più specifici (ad esempio, 15:18-21).

L’ultima frase (“tutte le famiglie della terra”) presenta l’obiettivo ultimo di tutte le precedenti promesse divine, vale a dire la benedizione per tutte le famiglie della terra. Questa famiglia sarà l’agente primario di Dio in cui e attraverso il quale i propositi cosmici di Dio devono essere realizzati. L’elezione di Abramo da parte di Dio si dice quindi che serva alla missione (nel senso più ampio del termine). Si può quindi dire che la chiamata di Abramo costituisca la risposta di Dio al dilemma creato dal peccato umano che è diventato così pervasivo tra tutte le famiglie della terra.

Related Posts