Genesi è un libro sugli inizi. Si muove dal mattino del mondo all’ordinamento delle famiglie e delle nazioni alla nascita dei padri e delle madri d’Israele.

Le storie ancestrali iniziano con Abramo e Sara e continuano con Isacco e Rebecca , Giacobbe e Lea e Rachele e i figli di Giacobbe, concentrandosi su Giuseppe.

Mentre Dio era lì “nel principio”, la Genesi testimonia anche gli inizi dell’attività di Dio nel mondo. È un nuovo giorno anche per Dio e, dato l’impegno divino per la creazione, Dio non sarà mai più lo stesso.

E ALLORA?

Dio crea un mondo buono e fantasioso ma non lo abbandona, non lo lascia proseguire da solo.

Dio rimane presente e attivo, anche sulla scia del peccato umano, scegliendo di operare creativamente nelle, e attraverso, le creature, specialmente la famiglia eletta, verso obiettivi divinamente stabiliti di salvezza e nuova creazione.

DOVE LO TROVO?

La Genesi è il primo libro della Bibbia ed è incluso come il primo di cinque libri chiamati Pentateuco.

CHI LO HA SCRITTO?

Tradizionalmente, Mosé è stato considerato l’autore del Pentateuco e quindi della Genesi. Nel corso di mezzo millennio, almeno fino alla Riforma, la questione della paternità è stata vista come più complessa.

Oggi la Genesi è generalmente intesa come il prodotto di una lunga crescita di sviluppo in cui molti autori ed editori hanno avuto un ruolo importante.

QUANDO È STATO SCRITTO?

La Genesi fu scritta nel corso di più di cinquecento anni, essendo completata durante o subito dopo l’esilio babilonese (587-538 a.C.).

IN COSA CONSISTE?

Genesi 1-11 ritrae gli inizi del mondo, inclusa la creazione, la caduta nel peccato, e il diluvio universale e le loro conseguenze. 

Genesi 12-50 racconta la storia degli antenati di Israele, specialmente per quanto riguarda le promesse fatte loro da Dio.

COME LO LEGGO?

Prendi in considerazione soprattutto il tipo di letteratura contenuta nel libro ricordando che questa letteratura è incentrata sulle promesse di Dio.

Nota i modi in cui le storie descrivono gli antenati di Israele come famiglie disfunzionali e, allo stesso tempo, come Dio è in grado di operare in e attraverso di loro a favore degli scopi divini.