Ecclesiaste 7:23-29 – Un’allegoria della sapienza e della follia

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Ecclesiaste 7:23-29 – Un’allegoria della sapienza e della follia

TESTO BIBLICO

Ecclesiaste 7:23-29

RIEPILOGO

Disegnando sulsaggezzaclassica allegoria della tradizione della Sapienza e della Follia come due donne (vedi Proverbi 1-9 ), il Maestro descrive la sua continua ricerca della Sapienza, che si dimostra sempre sfuggente. La Follia, d’altro canto, è una tentazione malvagia che intrappola facilmente il peccatore.

ANALISI

Il riferimento del Maestro alla “donna che è una trappola” non deve essere inteso come riferito a una donna reale, o anche alle donne in generale, ma piuttosto alla rappresentazione allegorica della Follia come la “donna strana”. La personificazione della Saggezza e della Follia come donne è al centro di Proverbi 1-9 , dove un padre istruisce il figlio a evitare la “donna strana” e a cercare invece la “saggezza femminile”. Anche quando si legge il brano dell’Ecclesiaste allegoricamente, il versetto 28 rimane sorprendente, poiché sembra implicare che trovare un uomo saggio è difficile, ma trovare una donna saggia è impossibile. L’interpretazione del versetto è resa più difficile dal fatto che né la parola “saggio”, né alcun aggettivo, si trova nel versetto. La traduzione della NRSV, che segue molto da vicino l’ebraico, è appropriata nella sua ambiguità: “Un uomo tra mille ho trovato, ma una donna tra tutti questi non ho trovato”. È possibile che un editore abbia aggiunto questo versetto come conclusione, avendo frainteso il resto del brano come un commento sul genere. È anche possibile che una parola sia stata eliminata dal v. 28 all’inizio delmanoscrittotradizione, o che la frase contenga un uso idiomatico ormai perduto per noi. Oppure potrebbe essere che l’autore/editor stesse effettivamente prendendo in giro meschinamente l’intelletto delle donne, sebbene sarebbe una strategia peculiare per una tradizione che immagina anche la saggezza, il suo valore più alto, come una donna, e per un libro che descrive il suo autore maschio con un participio femminile (“Qohelet”, vedi 1:1). 

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