Ebrei 4:12-13 – La Parola Vive

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Ebrei 4:12-13 – La Parola Vive

TESTO BIBLICO

Ebrei 4:12-13

RIEPILOGO

La parola di Dio continua a lanciare avvertimenti e incoraggiamenti alle nuove generazioni.

ANALISI

Questi noti versetti della Lettera agli Ebrei giungono alla fine di un brano più lungo in cui i lettori sono esortati a non ripetere gli errori della generazione di Israele che vagava nel deserto. La loro infedeltà portò alla parola di Dio: “Non entreranno nel mio riposo” (Salmo95:11), e in effetti, quella parola si avverò. La generazione di coloro che lasciarono l’Egitto non entrò nella Terra Promessa, ma morì nel deserto. Questo è un racconto ammonitore, come viene usato in Ebrei. “Non siate come loro”, è il messaggio. 

L’autore conclude questa storia e la sua morale con un’affermazione sulla parola di Dio. “Parola di Dio” qui significa (1) le parole che Dio diede a Mosè da dire al popolo nel deserto, (2) le parole del Salmo che raccontarono quella storia del deserto generazioni dopo, e (3) le parole che l’autore di Ebrei ha scritto ai suoi lettori interpretando queste precedenti occasioni della parola di Dio come se dicessero la verità su di loro. 

La parola di Dio è storica ma anche viva nel presente e nel futuro. Questa è una buona notizia: la storia disalvezzanon è raccontata al passato remoto; le sue parole sono rivolte alle generazioni successive, inclusa la nostra. Ma prima che l’attualità e la potenza della Parola siano buone notizie, sono notizie spaventose in questo modo: una parola da Dio come “Non entreranno nel mio riposo”, non è semplicemente un frammento di scrittura storica. È un avvertimento per la generazione attuale, ed è un appello a loro di scegliere un’avventura diversa da quella che ha scelto la generazione del deserto.  

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