Apocalisse 17:1-18 – Babilonia la grande prostituta

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Apocalisse 17:1-18 – Babilonia la grande prostituta

TESTO BIBLICO

Apocalisse 17:1-18

RIEPILOGO

Un angelo mostra a Giovanni il giudizio di una prostituta di nome Babilonia, che rappresenta la violenza e la distruzione che le nazioni infliggono. Alla fine, la bestia a cui è associata la distrugge.

ANALISI

La prostituta personifica la città che esercita un potere oppressivo ma seducente sulla terra. Come prostituta, riduce le relazioni intime a una transazione commerciale e si relaziona con chiunque sia disposto a pagare. Innamorata del lusso, indossa abiti e gioielli opulenti, eppure è ubriaca del sangue dei santi. L’Apocalisse riconosce che molte persone trovano la ricerca della ricchezza inebriante e che la violenza può essere seducente.

Il nome della città è Babilonia, che ricorda che nell’Antico Testamento Babilonia conquistò Gerusalemme e ne distrusse il tempio . Il fatto che Giovanni immagini Babilonia seduta su sette colli attinge anche all’idea che Roma, la potenza che conquistò di nuovo Gerusalemme ai tempi di Giovanni, fosse situata su sette colli (17:9). Sia l’antica Babilonia che Roma erano potenze commerciali, ed entrambe usavano la violenza per raggiungere i loro scopi. La città rappresenta una forma di influenza che è esistita in vari tempi e luoghi. Alla fine, tuttavia, la prostituta viene distrutta dalla bestia che era stata sua alleata (17:16). I poteri del male sono autodistruttivi. Ciò fornisce ai lettori una buona ragione per prendere le distanze dalle tendenze che Babilonia rappresenta.

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