Giorno 11: Uomo saggio n. 3 – Speranza per tutti

Lettura della Scrittura: Isaia 11:1-10

Il fatto che i non ebrei potessero cercare il Messia rivela che Gesù non è solo il Messia ebreo; È venuto per tutti.

Sì, nell’antichità, Dio aveva chiamato Abramo a lasciare il Suo paese e a viaggiare verso una terra che gli avrebbe mostrato. Dio promise ad Abramo che attraverso la sua discendenza ”tutti i popoli saranno benedetti”(Genesi 12:3b). Attraverso la discendenza di Abraamo sarebbe venuto il Messia promesso.

Isaia, nel capitolo 11, profetizza sulla radice di Isai (o Iesse): Un germoglio verrà dal ceppo di Isai (v.1). Questo è un simbolo di speranza: una nuova vita sta nascendo. Questo germoglio sarebbe stato diverso, non dipendendo dalle sue forze, ma dalla forza di Dio, Egli sarebbe stato in grado di affrontare efficacemente le questioni pratiche del governo, giudicando con giustizia e fedeltà e portando la pace. Il versetto 6 dice: “e un bambino li guiderà”. E già Isaia (Isaia 7:14, 9:6) aveva menzionato un bambino .

Nel versetto 10 vediamo che la speranza che questo germoglio porterà è per tutte le persone: In quel giorno la Radice di Iesse sarà un vessillo per i popoli; le nazioni si uniranno a lui e il suo luogo di riposo sarà glorioso. Sarà una bandiera di speranza per la gente.

Isaia prosegue dicendo, nel capitolo 60: Le nazioni verranno alla tua luce, e i re allo splendore della tua aurora (v.3). Il Messia avrebbe portato speranza a tutte le nazioni, sia agli ebrei che ai gentili. 

Con la visita dei saggi, vediamo altre nazioni attratte dalla Sua luce; “abbiamo visto la sua stella in oriente e siamo venuti per adorarlo(Matteo 2:2).

Il Messia non solo ha portato speranza, è stato davvero “la nostra speranza”. 

Paolo scrive che Gesù Cristo è la nostra speranza (1 Timoteo 1:1), Egli è la nostra beata speranza (Tito 2:13).

Paolo, nella sua lettera ai Romani, cita Isaia 11:10 : Ed ancora Isaia dice: «Spunterà un germoglio dalla radice di Iesse, e colui che sorgerà per reggere le genti; le nazioni spereranno in lui».

Ora il Dio della speranza vi riempia di ogni gioia e pace nel credere, affinché abbondiate nella speranza, per la potenza dello Spirito Santo (Romani 15:12-13).

In che modo Egli porta speranza, soprattutto ai gentili (i non ebrei)? 

Paolo lo spiega nella sua lettera agli Efesini: eravate in quel tempo senza Cristo, estranei dalla cittadinanza d’Israele e estranei ai patti della promessa, non avendo speranza ed essendo senza Dio nel mondo. 13 Ma ora, in Cristo Gesù, voi che un tempo eravate lontani, siete stati avvicinati per mezzo del sangue di Cristo (Efesini 2:12-13).

Tutti siamo stati separati da Dio a causa del peccato, ma attraverso Cristo tutti possiamo essere riconciliati e ricongiunti con Dio.