La presunzione di aiutare Dio

A volte vogliamo aiutare Dio, ma quando facciamo di nostra iniziativa rischiamo di ostacolare l’opera del Signore

1Samuele 17:38-39 Saul rivestì Davide della sua armatura, gli mise in capo un elmo di bronzo e gli fece mettere la corazza. Poi Davide cinse la spada di Saul sopra la sua armatura e cercò di camminare, perché non aveva ancora provato; allora disse a Saul: «Non posso camminare con questa armatura, non ci sono abituato». E se la tolse di dosso.

e così Davide disse al gigante Goliat:

1Samuele 17:47 e tutta questa moltitudine riconoscerà che il SIGNORE non ha bisogno di spada né di lancia per salvare; poiché l’esito della battaglia dipende dal SIGNORE ed egli vi darà nelle nostre mani».

La Bibbia ci parla di alcuni esempi di persone che hanno agito malamente per una cosa che non gli spettava.
Fra i vari esempi citati nella Bibbia è opportuno citare anche Abramo (o meglio sua moglie Sarai) il quale volle anticipare i tempi di Dio, il suo voler “aiutare” Dio creò tanti disagi e dispiaceri nella sua casa

Genesi 16:2-3 Sarai disse ad Abramo: «Ecco, il SIGNORE mi ha fatta sterile; ti prego, va’ dalla mia serva; forse avrò figli da lei». E Abramo diede ascolto alla voce di Sarai. Così, dopo dieci anni di residenza d’Abramo nel paese di Canaan, Sarai, moglie d’Abramo, prese la sua serva Agar, l’Egiziana, e la diede per moglie ad Abramo suo marito. 

Un altro significativo esempio lo troviamo nel 1° Libro di Samuele

1Samuele 13:11-13 Ma Samuele gli disse: «Che hai fatto?» Saul rispose: «Siccome vedevo che il popolo si disperdeva e mi abbandonava, che tu non giungevi nel giorno stabilito e che i Filistei erano radunati a Micmas, mi sono detto: “Ora i Filistei mi piomberanno addosso a Ghilgal e io non ho ancora implorato il SIGNORE!” Così mi sono fatto forza e ho offerto l’olocausto». Allora Samuele disse a Saul: «Tu hai agito stoltamente; non hai osservato il comandamento che il SIGNORE, il tuo Dio, ti aveva dato. Il SIGNORE avrebbe stabilito il tuo regno sopra Israele per sempre

Mentre i Filistei erano pronti combattere, Saul e il popolo aspettavano che arrivasse Samuele per offrire il sacrificio.
Ma Samuele stava ritardando e, così, Saul fece quello che non doveva fare: offrì egli stesso il sacrificio.

Saul non seppe aspettare, sarebbero bastati solo pochi minuti di attesa: Saul ebbe la presunzione di poter aiutare Dio.
Credeva che l’Eterno avesse bisogno di una mano, ma così facendo commise peccato.

Noi siamo chiamati a iniziare nella dipendenza da Dio, ma anche a proseguire in ugual maniera.
Spesso, nel nostro cammino con il Signore, possiamo acquisire sicurezze umane che ci rendono presuntuosi al punto tale di pensare che sia giunto il momento che possiamo fare da soli.
Spesse volte corriamo il rischio di agire in base alle nostre impressioni, alla nostra presunzione. Serve ubbidienza incondizionata a Dio senza quelle valutazioni umane che ci portano solo ad agire stoltamente.
Dio non ha bisogno della nostra presunzione, vuole solo la nostra ubbidienza.
Quello che l’uomo, nel suo fare precipitoso, non aveva capito era che quella ristrettezza del bozzolo e la lotta richiesta alla farfalla per uscire da quella piccola apertura, erano il modo per completare lo sviluppo del corpo della farfalla e delle sue ali.
La “lotta” , lo sforzo necessario per superare le difficoltà, è esattamente quello di cui abbiamo bisogno nelle nostre vite.
Se Dio ci permettesse di trascorrere le nostre vite senza alcun ostacolo, ci “azzopperebbe”.
Non saremmo mai forti quanto potremmo. Non potremmo mai volare
Dio Vi Benedica.